L’area dell’alpeggio, costituita da diversi ambienti – il pascolo, i manufatti, il bosco, le pozze dell’acqua – è frequentata da numerose specie di uccelli, come il codirosso spazzacamino e lo zigolo giallo, che qui trovano le condizioni ottimali per il cibo e la nidificazione. Il gran numero di ...
I pascoli di malga Pieltinis comprendono tutto il versante Est dell’omonimo monte e l’impluvio sottostante la vetta presenta una brughiera fra le più ricche dell’intera cerchia delle Alpi Carniche. Sui prati adiacenti alla malga, accanto al rabarbaro alpino (Rumex alpestris), troviamo anche la ...
Gli arbusteti di ontano verde (Alnus alnobetula subsp. alnobetula) costituiscono un habitat ideale per il gallo forcello. Il maschio si riconosce per la caratteristica coda a forma di lira e un piumaggio nero con riflessi bluastri, tranne che nella parte inferiore delle ali e nel sottogola dov’è ...
La malga è stata recentemente ristrutturata mantenendo le stesse caratteristiche architettoniche di un tempo. A poca distanza il lago di Malins. Data la scarsa profondità e la presenza di una ricca vegetazione acquatica, la fauna ittica è assente e quella acquatica è costituita prevalentemente da ...
Sulla porta principale della malga sono visibili degli intagli e delle sigle con incisioni che rivelano le qualità artistiche e i sentimenti dei malghesi e dei pastori succedutisi nel tempo.
Come in alcune altre casere della regione, a Ielma di Sotto è stato conservato il tradizionale supporto alla caldaia per la lavorazione del latte, chiamato “musse”. Le pendici del Colle di San Pietro, sopra la conca su cui sorge Ia malga, sono popolate da larici (Larix decidua), abeti rossi (Picea ...
La casera, interamente ricostruita, rispecchia l’antica architettura e la realizzazione si è concretizzata attraverso il minuzioso recupero delle pietre che costituivano le murature originali.
Malga Losa, per la sua maestosità riveste un ruolo importante per il settore malghivo. A pochi metri dalla malga troviamo un ramo normalmente in secca del Rio Losa, nei cui pressi possiamo ammirare la rosa delle Alpi (Rhododendron ferrugineum) o il rododendro irsuto (Rhododendron hirsutum), l’erica ...
L’abbondante presenza dell’ontano verde (Alnus alnobetula subsp. alnobetula) rappresenta per questa malga l’ambiente ideale di pascolamento per le capre, qui molto numerose. Particolarmente interessante è la presenza del rododendro cistino (Rhodothamnus chamaecistus), cespuglio nano sempreverde ...
Dalla sommità del Col Gentile, sul cui versante nord-ovest è situata la malga, si gode di una magnifica vista sulla verde catena dei monti Losa, Navarza, Torondon e sulle valli glaciali che la solcano lungo il versante meridionale. Sullo sfondo la Creta Forata.
Essendo a quota relativamente bassa, la malga viene monticata da metà maggio a metà ottobre. Dalla sella erbosa di Navas (1.025 m), si dominano la Val Degano, a settentrione, sovrastata a nord dai massicci calcarei dei Monti di Volaia e del Monte Coglians, mentre a sud-est si può ammirare ...
Poco oltre il rifugio Tita Piaz troviamo la Baita Torino, utilizzata dall’Università di Trieste come centro studi di botanica alpina. Dal rifugio Tita Piaz ha inizio il sentiero ad anello di “Bosco Flobia”, strutturato per ipovedenti e non vedenti. A casera Tintina parte il sentiero naturalistico ...
L’intervento di ristrutturazione degli edifici della malga, da parte dei proprietari, ha previsto il recupero storico della vecchia casera, a testimonianza di come una volta si svolgeva la vita in alpeggio. Nelle pozze della malga si possono trovare la biscia dal collare, il tritone alpino, la rana ...
Oltre i pascoli di malga Meleit, si erge la vetta del monte Dauda (1.765 m), dalla cui si può ammirare l'ampio panorama sulle valli sottostanti. Per raggiungere la cima, si prosegue in direzione Est e, quando la strada comincia a scendere, si imbocca sulla destra il sentiero che, superati i ruderi ...
Poco prima dell’abitato di Fielis, delle indicazioni stradali invitano a deviare a destra per portarsi alla “Polse di Cougnes”, che offre servizio di accoglienza e ristoro e permette di visitare l’orto botanico, l’osservatorio astronomico ed il campanile per la scuola di “scampanotadòrs”; poco più ...
Tra i fitti arbusti del sottobosco, che si attraversa per giungere alla malga, vive un simpatico roditore: il moscardino, un piccolo gliride con una curiosa coda più lunga del corpo e moderatamente prensile. Questo gli consente di muoversi acrobaticamente tra i cespugli.
I prati fioriti della valle di Lauco sono uno spettacolo di colori e profumi. Su questi tappeti erbosi non è difficile imbattersi nell’Orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina) dai vivaci colori giallo e viola o nel giglio di carniola (Lilium carniolicum), fiore piuttosto raro che si trova solo ...
Da Mongranda seguendo il sentiero CAI n. 806 si può raggiungere casera Val; di fronte ad essa, in direzione est, sul versante sud ovest del monte Lovinzola, si scorge la grotta “Crist di Val”. Le pareti e parte della volta sono quasi totalmente istoriate da incisioni e bassorilievi. In passato è ...
Situata in un’area famosa per le varietà botaniche che vi si concentrano, il monte Cuarnan è una larga piramide erbosa dalla quale lo sguardo può spaziare sull’intero Friuli, in cima si trova la Chiesetta del Redentore.
Lungo la mulattiera storica, che da malga Confin scende a Venzone, si trova la caratteristica Chiesetta del ‘400, dedicata a San Antonio, tradizionalmente riconosciuto come protettore del bestiame e dei viaggiatori.